giovedì 31 dicembre 2015
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lunedì 28 dicembre 2015
domenica 27 dicembre 2015
sabato 26 dicembre 2015
mercoledì 23 dicembre 2015
martedì 22 dicembre 2015
lunedì 21 dicembre 2015
venerdì 18 dicembre 2015
giovedì 17 dicembre 2015
Happy Different di Alessandra Peluso (iQdB Edizioni di Stefano Donno) a Bari presso lo Spazio del Sé
Happy Different di
Alessandra Peluso (iQdB Edizioni di Stefano Donno) sarà a Bari presso lo Spazio
del Sé in Via Pavoncelli 139 a Bari, domenica 20 dicembre 2015 alle ore 16.30.
Dialogherà con l’autrice Jacqueline Gentile
HAPPY DIFFERENT: un
modo diverso per essere felici, una felicità differente, o un differente modo
di approcciarsi alla felicità. Quante possibilità ci presenta la vita,
molteplici soluzioni: sta a noi scegliere quella più adeguata per renderci
felici. Nella complessità dell'esistere, Alessandra Peluso afferma come il
pensiero attraverso un excursus storico-filosofico sia un potente strumento per
una vita consapevole. A sostegno di ciò, l'individuo, conoscendo il proprio Io
e l'inconscio, diventa il protagonista della vita e non più la vittima; ecco
allora, che, per scongiurare quest'ultima condizione, gli si offre
l'opportunità di affidarsi alla consulenza filosofica, o al filosofo, o alla
Sophia-Analisi e comprendere che ciascuno è artefice di se stesso. Attrae
persone, crea relazioni benefiche solo se ha ben compreso quanto sia autorevole
la mente umana. Sta a noi la scelta! Sta a noi trovare la risposta! Sta a noi
essere Happy Different!!!
Alessandra Peluso è
nata a Leverano (Lecce), filosofa, poetessa, critico letterario. Collabora con
l'Università del Salento (Bioetica e Filosofia politica). Scrive per “Affari
Italiani”, “Corriere Salentino”, e per la rivista "Filosofia e nuovi
sentieri /ISSN 2282-5711". Amante della ricerca e del dubbio, del piacere
epicureo e della bellezza dell'essenza e mai della superficie. In diverse
pubblicazioni scientifiche si è occupata di Simmel e Camus. La prima raccolta
di versi è “Canto d'Anima Amante” nel 2010 per Luca Pensa Editore a cui è
seguita nel 2013 "Ritorno Sorgente" per LietoColle.
iQdB edizioni di Stefano Donno (i Quaderni del Bardo Edizioni di Stefano
Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74
73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro
Marino
Editor – Francesco Aprile
Social Media
Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
mercoledì 16 dicembre 2015
HAPPY DIFFERENT (iQdB Edizioni di Stefano Donno) a Cavallino alla Biblioteca Comunale con Daniela Bruno
HAPPY DIFFERENT: un
modo diverso per essere felici, una felicità differente, o un differente modo
di approcciarsi alla felicità. Quante possibilità ci presenta la vita,
molteplici soluzioni: sta a noi scegliere quella più adeguata per renderci
felici. Nella complessità dell'esistere, Alessandra Peluso afferma come il
pensiero attraverso un excursus storico-filosofico sia un potente strumento per
una vita consapevole. A sostegno di ciò, l'individuo, conoscendo il proprio Io
e l'inconscio, diventa il protagonista della vita e non più la vittima; ecco
allora, che, per scongiurare quest'ultima condizione, gli si offre
l'opportunità di affidarsi alla consulenza filosofica, o al filosofo, o alla
Sophia-Analisi e comprendere che ciascuno è artefice di se stesso. Attrae
persone, crea relazioni benefiche solo se ha ben compreso quanto sia autorevole
la mente umana. Sta a noi la scelta! Sta a noi trovare la risposta! Sta a noi
essere Happy Different!!!
Alessandra Peluso è
nata a Leverano (Lecce), filosofa, poetessa, critico letterario. Collabora con
l'Università del Salento (Bioetica e Filosofia politica). Scrive per “Affari
Italiani”, “Corriere Salentino”, e per la rivista "Filosofia e nuovi
sentieri /ISSN 2282-5711". Amante della ricerca e del dubbio, del piacere
epicureo e della bellezza dell'essenza e mai della superficie. In diverse
pubblicazioni scientifiche si è occupata di Simmel e Camus. La prima raccolta
di versi è “Canto d'Anima Amante” nel 2010 per Luca Pensa Editore a cui è
seguita nel 2013 "Ritorno Sorgente" per LietoColle.
iQdB edizioni di
Stefano Donno (i Quaderni del Bardo
Edizioni di Stefano Donno)
Sede Legale e
Redazione: Via S. Simone 74 - 73107 Sannicola (LE)
Redazione - Mauro
Marino
Editor – Francesco Aprile
Social Media
Communications - Anastasia Leo, Ludovica Leo
martedì 15 dicembre 2015
Cella di Gilda Policastro (Marsilio). Intervento di Nunzio Festa
Tante volte sentiamo,
oppur noi stessi pensiamo, o proviamo a imporci di non farci di dipendenza
d'amore, d'affetti, ma la scrittrice Gilda Policastro, che tra le altre cose è
fra le più critiche e acute firme della critica letteraria italiana, con "Cella"
descrive un'avventura esattamente la prova dell'esistenza di presente
contrario. Una giovane donna diventa l'amante di un uomo potente: medico
stimato, ricco, impegnato infine giustamente in politica. Siamo sul calare
degli anni Ottanta, quando la loro relazione, "incentrata su una
sessualità ossessiva, talvolta brutale, non manca di dare scandalo in una
piccola città in cui i ruoli sono già fissati da sempre, senza nessuna
possibilità di riscatto". Ma il pervertito, perché di questo capiamo trattarsi,
a un certo punto, per aver curato una brigatista in latitanza, lui stesso è
costretto a nascondersi. E a quel punto la donna "si rintana in una casa
di campagna, da cui esce molto di rado e quasi solo entro il perimetro del suo
giardino, sentendo gli altri come presenze minacciose e la figlia stessa come
un'estranea". La sua voce è dunque la voce del carcere volontario. Tanto
che appunto la figlia con il figlio del pervertito, alla protagonista del
romanzo daranno in soprannome di Cella. Lei si confessa. Dalle pagine il memoir
abbiamo. Come se fossero righe destinate a uno psicologo, però. Niente
d'infantile. Al contrario, troviamo il risultato d'una maturazione completa e
totale. Poetessa e scrittrice, al suo terzo romanzo, Policastro prova a
metterci in difficoltà. Anche con righe pure cariche di banali atrocità di
sottomissione fisica e psicologica. Davvero un romanzo "ibrido",
questo. Fatto da descrizioni d'amore assoluto e devozione della donna all'uomo
suo, al suo padrone. Fino a orge e prostituzioni. Dove il dominatore comanda
perfino quando è assente. Cella si mette insomma in un ulteriore isolamento
geografico, come in un eremo. In spazi agresti fratelli del mare di solitudine
mentale già provati dalla donna. In cerca forse di salvezza. Se davvero ne vuole.
lunedì 14 dicembre 2015
venerdì 11 dicembre 2015
giovedì 10 dicembre 2015
mercoledì 9 dicembre 2015
Darkland di Paolo Grugni (Melville Edizioni). Intervento di Nunzio Festa
Quando per esempio
leggevo i romanzi di Paolo Grugni editi da Laurana ("L'odore acido di quei
giorni e "La geografie delle piogge") "del" 'solito'
Dadati, trovano nell'alto livello di letterarietà, e dunque nel talento
dell'autore di scandire il processo narrativo fra sontuosa cadenza appunto
quasi a virare verso il lirico e la rappresentazione genuina della psicologia
del Personaggio, le doti maggiori dello scrittore milanese. Invece, oggi, dopo
"L'antiesorcista" (Novecento Media, Milano, 2015) e adesso "Darkland",
il germanista Grugni - che tra l'altro vive e lavora attualmente a Berlino -
sappiamo della sua bravura nello sviluppare tesi attraverso però il codice del
thriller, dove il mistero giustamente scorre ma facendosi forza nello sviluppo
grazie a indagine, inchiesta; perché, appunto, gli angoli da passo saggistico
sono sotto traccia. Dove il thriller storico si fa storia per mettere in
guardia dai pericoli del futuro. Insomma Paolo Grugni con Darkland ci ricorda,
innanzitutto, che il mito della Germania davvero denazificata è da dimentare.
Come, certo, esistono rigurgiti di nazismo proprio in una società fatta dal suo
popolo già inneggiante un capo dei capi - del quale si vantava. Ospite in
quanto temporaneamente allontanato da casa dalla moglie in una casetta della
Foresta Nera dei dintorni di Karlsruhe, il criminologo e docente appena sospeso
pure dall'università dove insegna, Karl Jeryzick, trova le ossa di scomparsi 25
anni prima. Che con il poliziotto in pensione Arno Schulze diventeranno per una
trentina di giorni l'assillo di mattine pomeriggi e notti di ricerche su
ricerche. Con il ritorno di fatti riconducibili alle menti in fibrillazione di
nazisti, ex nazisti e neonazisti. Tutta quella feccia, insomma che tra le altre
cose da quell'epoca buia buia continua a ragionare anche intorno alla
possibilità di sperimentare su carne e ossa viventi, sul sangue dei sempre
vinti e vittime ancora: medicinali e comunque metodi chimici a
sostegno/suffraggio delle loro assurde teorie. "Qual è l'annuncio sconvolgente
che una potente organizzazione neonazista si accinge a fare il 20 novembre, in
occasione del 70° anniversario del processo di Norimberga?". Diciamo
soltanto d'andare a spulciare nuovamente la storia della Bayer. Per avere
giusto qualche indizio. Epperò il salto di qualità del romanzo, a mio modesto
avviso, risiede nella lettura alternativa alla vulgata del dna del nazismo.
Grugni, attraverso soprattutto le conoscenze del suo protagonista Jeryzick,
ricorda per esempio pure quanto e come il nazismo fu saccheggio e depredazione
morale più materiale di tutto. Gli ebrei, per dire, furono in terra tedesca
prima lasciati senza beni materiali e poi perseguitati con odio razziale
passato alla popolazione che andava spesso verso l'inneggiare appunto Hitler, alla
stregua di razza inferiore. Mentre i potenti del nazismo pensavo al contrario
che gli ebrei erano allora migliori e più importanti di loro. In tutto ciò,
altro aspetto normalmente tralasciato o comunque preso davvero in minima
considerazione, in che maniera, assoluta direi, i nazisti si facevano e si
fanno d'esoterismo.
lunedì 7 dicembre 2015
venerdì 4 dicembre 2015
giovedì 3 dicembre 2015
POESIE DA AFFRANCARE DALLA TRINCEA ALLE CARTOLINE: STORIE DI VERSI. INCONTRO CON PIETRO BERRA AL FONDO VERRI DI LECCE
Incontro con
Pietro Berra. Domenica 6 dicembre 2015, Fondo Verri (Lecce, via Santa Maria del
Paradiso 8). L’autore dialoga con Stefano Donno e Mauro Marino
La poesia come fonte di libertà, bellezza e memoria,
fuori dagli schermi e, spesso, anche dai libri. E’ lo spirito che ispira tutta
l’attività di Pietro Berra, sia come autore sia come curatore e promoter di
rassegne letterarie. Domenica 6 dicembre alle 19 presenterà al Fondo Verri di
Lecce i tre frutti più recenti della sua ventennale militanza poetica, maturati
negli ultimi mesi: “Poesie in scatola”, ovvero scatole di porcellana dipinte
dall’artista Alcide Gallani ispirandosi alla poesia inedita che ciascuna di
esse custodisce al proprio interno, seme unico e prezioso; “Poesie dal fronte.
Vite in versi di soldati semplici dalla Grande Guerra all’Afghanistan”,
notevole raccolta di scrittura popolare, frutto di una ricerca ultradecennale,
che documenta come la forma poetica sia stata utilizzata anche da non letterati
durante tutte le guerre per rispondere all’esigenza profondamente umana di
comunicare fatti ed emozioni al di fuori di ogni retorica; “La città visibile.
Poesie da affrancare”, serie di testi ispirati a cartoline sull’evoluzione
urbana del Novecento e stampati sul retro delle medesime, in un libro che ha il
formato della cartolina maxi e le cui pagine si possono staccare e spedire
realmente, così che il lettore diventa parte della performance poetica. In
“Poesie dal fronte” è inserito, non a caso, anche un poeta soldato leccese,
conferma della particolare attenzione che Berra ha da oltre 15 anni per il
Salento, luogo dell’anima che ha ispirato tre delle sue raccolte poetiche,
manifestazioni come il gemellaggio culturale tra i fari di Brunate (Como) e
Santa Maria di Leuca (2010) e il reading di poeti delle città di frontiera
italiane riuniti a Oltranto (2006), oltre a ricerche, articoli e incontri
dedicati a Maria Corti e ai poeti salentini Salvatore Toma (di cui riuscì a far
ristampare “Il canzoniere della morte da Einaudi promuovendo una petizione a
livellonazionale), Antonio Verri, Claudia Ruggeri e Stefanio Coppola.
Pietro Berra (Como, 1975) è giornalista al quotidiano
“La Provincia”, di cui cura l'inserto domenicale “L’Ordine”, pubblicazione che
negli ultimi tre anni si è affermata come un’interessante eccezione nel
contesto di crisi della stampa italiana: si mantiene felicemente in attivo
scommettendo sui lettori forti, cui regala ogni settimana una selezione di
brevi saggi su temi chiave della vita locale e globale affidati a grandi firme
italiane e internazionali. In passato ha collaborato con i settimanali
“Diario”, “Panorama” e “Oggi”. Ha pubblicato 15 volumi tra poesia, narrativa e
saggistica e tre guide cineturistiche del lago di Como e della Lombardia.
Promotore di rassegne culturali, è nei comitati organizzatori di ParoLario,
Lake Como Film Festival, premio internazionale di letteratura “Alda Merini” e
Grand tour poetico, manifestazione itinerante per la diffusione della poesia e
della bellezza in Italia e nel mondo. Come poeta ha pubblicato le raccolte Un
giorno come l’ultimo. In viaggio per le strade di Como e della mente
(Dilogolibri, 1997), Poesie di lago e di mare (Lietocolle, 2004), Poesie
politiche (Luca Pensa Editore, 2006) Notizie sulla famiglia (Stampa,
2008) e Terra tra due fari. Piccolo viaggio in Italia (Lietocolle,
2011), La città visibile. Poesie da affrancare (Lietocolle, 2015, con
Francesco Osti) e il racconto in versi Disfattista! (Lythos, 2004),
oltre a diverse plaquette per le edizioni Pulcinoelefante.
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