venerdì 31 luglio 2015

Guida ai supereroi Marvel Volume II I-Z a cura di Luca Barbieri e Gianluca Ferrari (Odoya dal 27 agosto 2015 in libreria)
























Nel primo volume, Guida ai supereroi Marvel volume I A-H (Odoya 2014) i "fantastici due" (Barbieri e Ferrari) avevano sviscerato la poetica della Casa delle Idee, elencato tutti i supregruppi e iniziato a raccontare nei dettagli la storia dei supereroi dalla A alla H. Completano oggi il loro "catalogo omerico" con i restanti importantissimi personaggi Marvel. Dall'iconico Wolverine all'immortale Uomo Ragno, dal divino Thor, all'Iron Man che ci fa sognare nei film di recente uscita.

Guida al cinema horror. Il new horror dagli anni Settanta ad oggi a cura di Walter Catalano, Roberto Chiavini, Gian Filippo Pizzo e Michele Tetro (Odoya dal 27 agosto 2015 in libreria)
























Dopo l'importante banco di prova della prima Guida (italiana) alla letteratura horror (Odoya 2014) e la Guida al cinema di fantascienza, gli autori si cimentano in questa dirimente Guida al cinema horror. Percorsi ragionati che accompagnano il lettore nella creazione della videoteca perfetta in base ai propri gusti e preferenze. Capitoli tematici da 'Agorafobia' a 'Zombi' passando per 'Body Horror' (Cronenberg, Lynch e affini), 'Brividi all'italiana', 'Fanta Horror', 'Slasher' e (immancabilmente) 'Vampiri'. Curiosità e aneddoti che stuzzicheranno tutti quelli che desiderano...morire di paura.

venerdì 24 luglio 2015

Domenica 2 e Lunedì 3 Agosto 2015 Fucine Letterarie presenta gli ‘Almanacchi Letterari’ con lo scrittore pugliese vincitore del Premio Strega 2015 Nicola Lagioia a Martina Franca



Domenica 2 e Lunedì 3 Agosto 2015 Fucine Letterarie presenta il primo appuntamento degli Almanacchi Letterari, luoghi di incontro nei quali i maestri della letteratura italiana contemporanea daranno indicazioni pratiche e laboratoriali sull’agire scrittorio, con lo scrittore pugliese Nicola Lagioia, vincitore del Premio Strega 2015 (La Ferocia, Einaudi 2014), presso la Masseria Luchicchio, sita in via Grassitello n.4 a Martina Franca. Nicola Lagioia si occuperà di un workshop di scrittura incentrato sul tema Stile e realtà: storia di un conflitto, dando ai corsisti la possibilità di confrontarsi e di interagire su uno dei grandi temi della letteratura. Michelangelo Zizzi terrà poi un incontro laboratoriale, con la supervisione di Lagioia, finalizzato alla produzione di un testo in prosa. Si ricorda che l’incontro è a numero chiuso.

Per Info e Prenotazioni:
3472908874
fucineletterarie@gmail.com  

Nicola Lagioia
Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973. Nel 2001 ha esordito con il romanzo Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (senza risparmiare se stessi). Nel 2004 ha pubblicato il romanzo Occidente per principianti (Einaudi). Nel 2005 ha pubblicato il romanzo 2005 dopo Cristo (Einaudi Stile Libero) scritto con Francesco Pacifico, Francesco Longo e Christian Raimo. Ancora nel 2005 ha pubblicato il saggio Babbo Natale. Ovvero come la Coca-Cola ha colonizzato il nostro immaginario collettivo (Fazi).  Nel 2009 ha pubblicato il romanzo Riportando tutto a casa (Einaudi). Nel 2014 ha pubblicato il romanzo La Ferocia (Einaudi). I suoi racconti sono presenti in numerose antologie.  Dirige nichel, la collana di letteratura italiana di minimum fax.  Nel 2010 ha condotto Pagina3, la rassegna quotidiana delle pagine culturali trasmessa da Rai Radio 3. È tra i selezionatori della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia. Già vincitore di numerosi premi: Premio Lo Straniero, Premio Scanno,  Premio Siae-Sindacato scrittori, Premio Vittorini, Premio Volponi, Premio Viareggio, ha di recente vinto il  LXIX Premio Strega con il romanzo La Ferocia (Einaudi).
                              
Gli Almanacchi Letterari
Gli Almanacchi Letterari sono appuntamenti cadenzati con i massimi scrittori italiani; spazi di rallentamento tra l’immediatezza della scrittura e il talento, tra le norme imposte dalle logiche del mercato editoriale e lo stile dello scrittore: laboratori nei quali, per dieci ore, i corsisti potranno interagire con i massimi scrittori italiani e apprendere metodi e tecniche di scrittura. Gli Almanacchi Letterari si rivolgono a quanti, scrittori e non, vogliano immergersi nei meandri della letteratura contemporanea, delinearne confini e forme, ma anche approfondire la conoscenza con scrittori che resteranno nella storia della letteratura italiana. Gli Almanacchi Letterari vogliono essere, insomma, strumento per muoversi in uno spazio-tempo che è forma dello scrivere, che è forma dello stare centrati in sé: un modo per restituire fiato, sostanza e confine all’identità di ciascuno scrivente in un mondo entropico, dirotto, senza molto stile, velocissimo, etero-impulsivo.

Michelangelo Zizzi, Direttore Generale di Fucine Letterarie, ha dichiarato: «Immagino gli Almanacchi Letterari come decondizionamenti, decostruzioni sul tempo; come apertura sullo spazio letterario, così come una volta, forse, ci insegnò il Maestro Blanchot. Gli Almanacchi Letterari funzionano come per una pedagogia orientativa, senza cattedra, senza altare e senza foro necessariamente; sono dei luoghi in cui talenti, geni o scrittori affermati, effettivamente, diano all’Altro – costui che è sempre dismorfico rispetto a noi –  un atto leale di riconoscimento di sé, trasmettendo, nel contempo, se è possibile, quelle strategie e tecniche che consentono di fare di questo Altro, sempre dismorfico, un sé compiuto attraverso l’esercizio di un’arte».



mercoledì 15 luglio 2015

Il commissario Habib. Due gialli in Africa (Traduzione di Ondina Granato) In libreria dal 22 luglio 2015



Del Vecchio Editore inaugura la serie de iTASCABILI, libri riproposti a lettori vecchi e nuovi in una rinnovata, eccezionale grafica targata IFIX, a un prezzo più accessibile, con le prime due indagini de Il commissario Habib, nate dalla penna del maliano scomparso nel 2013 Moussa Konaté, scrittore che ha accompagnato la casa editrice fin dagli esordi. Africa Occidentale, Mali.  Nella prima indagine, L’assassino di Banconi, il razionale commissario Habib e il giovane e fedele ispettore Sosso, poliziotti alla Squadra anticrimine di Bamako, mettono a soqquadro il quartiere più povero della capitale, Banconi, per risolvere una misteriosa catena di omicidi, un traffico di banconote false e il principio di una rivolta. I tre casi sono correlati e Habib e Sosso, guidati dall’istinto e da una razionalità costantemente messa in crisi dalla tradizione e dalla superstizione popolare, si muovono in una città pulsante e disperata alla ricerca della verità: c’è poco tempo per portare avanti le indagini prima che il caso sia assegnato alla polizia politica, famosa per la sua spietata crudeltà. Un omicidio efferato e un cadavere mutilato, quello di Bagayogo Adama, dilaniato da svariate coltellate, sono i primi dettagli della seconda avventura di Habib e Sosso, L’onore dei Kéita. Le indagini seguono il corso del fiume Niger abbandonando la città di Bamako per giungere fino a Nagadji, il villaggio di origine della vittima, in fermento per la festa del Grande Antenato e dominato dall’antica stirpe dei Kéita. L’intrico familiare è fitto e complesso, l’onore della famiglia è in pericolo, e le morti cominciano a moltiplicarsi. Tra descrizioni del folklore locale, delle credenze e dei riti magici, Konaté ci guida all’interno di tradizioni e di leggi non scritte, mentre la trama si apre a molteplici possibilità abbracciando l’intera cultura di un popolo alla svolta di un tempo che cambia, sospeso tra tradizione e progresso.

Moussa Konaté, prematuramente scomparso nel 2013, ha insegnato alla École Normale Supérieure di Bamako, è stato il direttore della Association Étonnants Voyageurs Afrique (Amazing Travellers Africa Association) e, insieme a Michel Le Bris, l’organizzatore del Festival Étonnants Voyageurs, una fiera libraria internazionale. I sui romanzi polizieschi sono pubblicati in Francia nella prestigiosa collana Série Noir della Gallimard. In Italia sono apparsi per Del Vecchio Editore, L’assassino di Banconi, L’onore dei Kéita, L'impronta della volpe e per i tipi di E/O La maledizione del dio del fiume.

Pagine: 336 - euro 9,90 - ISBN: 9788861101494
Del Vecchio Editore via dei Giardini, 2  
00062 Bracciano (RM) redazione:tel.0697240096 - www.delvecchioeditore.com

lunedì 13 luglio 2015

Storia del terrore. Robespierre e la fine della Rivoluzione francese di Roberto Paura. Per i tipi di Odoya dal 24 luglio 2015



Negli anni appena successivi alla Marcia su Versailles i rivoluzionari, divisi in due fazioni, si trovarono di fronte un’impresa inedita: costituire una nuova forma di autorità. La continuazione della rivoluzione si dimostrò, come spesso accade (basti pensare all’odierno Egitto), più onerosa della pars destruens. Il periodo del Terrore iniziò con quel taglio netto necessario a un nuovo inizio: la decapitazione del re. L’analisi di Roberto Paura, fondata sul parere di storici come Quinet, Gueniffey, Michelet, Soboul e tanti altri, parte dall'assunto che “se il 1789 fu il laboratorio politico del XIX secolo, il 1793 è stato senza dubbio il laboratorio politico del XX e del XXI secolo. Problemi straordinariamente moderni, dal suffragio universale al reddito minimo, dall’ateismo ai diritti sociali – il diritto al lavoro, il diritto all’istruzione –, dall’emancipazione delle donne alla conflittualità tra democrazia rappresentativa e democrazia diretta, dai rischi di un potere incontrollato fondato sulla persecuzione di quanti non ne condividono il progetto politico” e non a caso l’ultimo monumentale romanzo dei Wu Ming, L'armata dei Sonnambuli (Einaudi 2014) riguarda proprio quel periodo. Paura si focalizza sul lasso di tempo che va dal 1793, in cui venne ghigliottinato il cittadino Luigi Capeto, al 1794, anno in cui un complotto in seno alla Convenzione volle e ottenne la morte di Maximilen Robespierre, "l’Incorruttibile" avvocato che sacrificò la propria esistenza alla causa rivoluzionaria. Girondini e Giacobini si combatterono sanguinosamente al fine di egemonizzare la forma politica, le leggi e i principi fondamentali della nuova forma politica che stava nascendo. Ma se i giacobini si indirizzavano verso una giusta redistribuzione della ricchezza (e non l'eliminazione della proprietà privata) come professava Rousseau, la gironda avrebbe preferito un sistema oligarchico. Tra i due, gli umori del "popolo", potenza spesso vista come cieca, altre come materia da interpretare e assecondare. Chi aveva creduto fino al giorno prima alla violenza per eliminare gli avversari politici, oggi la teme e anzi soccombe ad essa.
Il Terrore fu l’essenza stessa della rivoluzione, non il “raptus” di un momento. Ma precisa Paura: "è opportuno distinguere tra tre tipi di Terrore: il primo, quello che nasce con la Rivoluzione stessa, che ha le sue prime espressioni nella Grande Paura del 1789, e che dà vita alla mentalità complottista, ai massacri di settembre, è il Terrore che infetta le masse popolari e le élites rivoluzionarie. Il secondo Terrore è quello che coglie i girondini di fronte agli eccessi di violenza, soprattutto all’indomani dei massacri di settembre, e che li porta ad allontanarsi dalla base popolare della Rivoluzione, fino a esserne travolti. Infine, il Terrore istituzionale, quello teorizzato per primo da Danton, secondo cui «bisogna essere terribili per impedire che lo sia il popolo», e che cerca di incanalare la violenza popolare in una cornice legalitaria. Robespierre non ne è né l’espressione né l’autore, ma l’interprete più acuto."  L'analisi, ad ogni modo, non soppianta la  scorrevolezza della prosa e la piacevolezza dell'esposizione dei fatti. In definitiva, quello di Paura, è un saggio utile per capire senza altri strumenti un periodo di capitale importanza per la storia europea.