giovedì 2 aprile 2015

La fine di un incubo e l'avvento di una nuova Russia (da un numero de Il Bardo di qualche anno fa)


Se è vero che i rivoluzionari sono coloro che riescono a far girare le lancette dell'orologio della storia è anche vero che non ci poteva essere altro epilogo oltre a quello che tutti noi ormai conosciamo.

I grigi personaggi che hanno concepito e realizzato il golpe, in fondo, hanno reso un grandissimo servigio al loro paese, permettendoli di individuare ed eliminare una volta per tutte quanto di malsano, anacronistico ed ottuso ancora esisteva. Costoro, esponenti di una , per fortunatamente, piccolissima parte del popolo Sovietico, hanno preteso di imprimere contro ogni logica, un movimento all'indietro delle lancette dell'orologio , ma nel tentativo, gli ingranaggi che avevano ormai ricevuto un impulso in avanti talmente potente da diventare inarrestabile, inesorabilmente li hanno stritolati.
L'evento reca in sé qualcosa di eccezionale, per la prima volta nella storia dell'Unione Sovietica, il ritorno alla normalità non è costato milioni di vite e il fantasma dello stalinismo è stato definitivamente sconfitto e rilegato in quell'angolo di storia del quale i Russi hanno un ricordo certamente non gradevole. Dopo la grande paura che ha percorso tutto l' Occidente perché, capirete bene,il colpo di Stato riguardava una delle due superpotenze e non uno statarello del Sud - America , il sentimento che prepotentemente si è fatto strada in tutte le coscienze libere, è stato quello dell'ammirazione per il popolo russo degnamente rappresentato dal presidente ELTIS , ammirazione , dicevo, per la determinazione, la dignità, l'orgoglio con il quale la popolazione ha immediatamente risposto contrapponendo alla violenza dei carri armati, la forza sprigionata dalla barriera umana, forza scaturita dal desiderio di libertà, dal desiderio di avere finalmente la possibilità di essere fautori del proprio destino, liberi finalmente di poter esprimere il proprio desiderio attraverso il dialogo di tutte le forze politiche, liberi dall'egemonia di un partito – Stato come quello Comunista Sovietico, il quale strenuo difensore di un'ideologia falsa e bugiarda che, mortificando le conoscenze, in nome di un'uguaglianza sempre ventilata e mai realizzata, dal momento che erano soltanto i funzionari di partito a godere di privilegi che il resto del popolo non aveva nemmeno la speranza di ottenere, ha per così lungo tempo, realizzato, con l'aiuto dei KGB, la spietata ed efficiente organizzazione poliziesca, figlia naturale della celebre CEKA di staliniana memoria, il controllo di tutte le attività, da quelle produttive a quelle intellettuali, contrapponendo come unica alternativa, a chi non fosse d'accordo, un '' piacevole '' soggiorno in Siberia.
'' Il sonno della ragione generò mostri '' e per questa affermazione, è vero, le coscienze dei golpisti si dovevano trovare per lungo tempo in uno stati di catalessi.
 Ma a questo sonno si era contrapposto, ormai da molto tempo, il risveglio della ragione di molti altri che, in Michail Ghorbaciov, avevano lanciato la loro punta di lancia. L'uomo con la '' voglia '' in testa, l'uomo nuovo, intelligente, consapevole che il suo paese necessitava di cambiamenti radicali, di forme urgenti, l'uomo nel quale tutto l'Occidente ha creduto ed al quale in prima persona tutto l'Occidente ha dato credito. La conferma della fiducia che la figura del leader godeva, è ampiamente dimostrata dall'immediato crollo delle borse, appena appresa la notizia della sua estromissione.
Terminato l'incubo, viene il tempo dei consuntivi, qualcuno, con il senno di poi, ora rimprovera il Presidente dell'Unione Sovietica di qualche scelta sbagliata, la scelta non proprio felice di qualche operatore ( poi golpista ), ma bisogna pur comprendere che è proprio la dimensione umana di chi sente sulle proprie spalle il peso di tantissime responsabilità e di chi avverte la necessità di attuare in tempi brevissimi, quelle riforme che rappresentano l'ossigeno per la prosecuzione della '' PERESTROIKA '', a portarlo, a questo punto, quali potranno essere le conseguenze di questo straordinario avvenimento,una cosa appare certa, i cambiamenti già in corso, hanno ricevuto una brusca accelerazione, la gente non ha atteso che venisse ordinato, con regolare decreto, l'abbattimento della statua del fondatore del KGB, vi ha provveduto immediatamente e direttamente. Quale futuro auspica, a questo punto, tutto il mondo occidentale? Io posso solo testimoniare quanto si augurano molti salentini e cioè l'attuazione di un governo democratico, che attraverso il libero confronto, realizzi quanto ormai richiesto in modo sin troppo chiaro, il ripristino della proprietà privata, la riduzione delle spese per gli armamenti, la ristrutturazione delle fabbriche, l'altro verso un'economia di mercato, il pluripartitismo.
Personalmente penso che i cittadini della nuova Russia abbiano diritto a quanto i cittadini della più grande democrazia del mondo e cioè quella americana hanno sin dai tempi della Dichiarazione d'Indipendenza.
Il diritto alla vita, alla libertà ed al perseguimento della felicità. (redazione a cura di Anastasia Leo)

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