Verso la metà del
novembre 1946 Vittorio Bodini si recò per la prima volta in Spagna, avendo
ottenuto una borsa di studio dal Ministero degli Esteri di quel paese per
svolgere attività di ricerca presso l'Istituto italiano di cultura di Madrid.
La borsa di studio aveva una durata di sei mesi, ma il soggiorno dello
scrittore leccese, che aveva allora trentadue anni, si protrasse ben più a
lungo, rivelandosi alla fine un'esperienza decisiva per la sua formazione
culturale e umana. I reportages e le prose qui raccolti compongono, nel loro
insieme, un singolare "taccuino di viaggio" in cui la progressiva
esplorazione del paese straniero da parte del poeta s'intreccia, da un certo
punto in avanti, con la riscoperta delle proprie radici e della propria terra.
VITTORIO BODINI (Bari
1914 – Roma 1970), oltre che poeta tra i più originali e significativi del
Novecento, è stato anche narratore, critico, operatore culturale. È considerato
uno tra i maggiori interpreti e traduttori italiani della letteratura spagnola.
Studioso del Barocco, del Teatro di Lorca, di Cervantes e dei poeti surrealisti
spagnoli, ha scritto prose, saggi critici e raccolte di poesie. Già pubblicati
nella collana "Bodiniana": Barocco del Sud (2003), La luna dei
Borboni (2006), Carteggio (1953-1970) (2007, con Luciano Erba), Dopo la luna
(2009), Metamor (2010), Sud come Europa. Carteggio (1954-1960) (2012, con
Leonardo Sciascia).
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