“L’insonnia come lusso
silente, futuro, per chi vorrà sgambettare la catastrofe diffusa attraverso un
processo di consapevolezza che annienti quanto l’umano essere abbia costruito
sino ad ora. L’insonnia urlante quale scorciatoia per la corsa alla condizione
arcaica, primordiale. L’insonnia affinché si arrestino tutti quegli escamotage
buoni solo ad evidenziare una «deriva che travestiamo da viaggio» (…)
Elio Corianocrede nel
futuro, nella sua sublime morte e lo fa nell’incidente della poesia spigolosa e
mai naufraga dell’ordire mieloso”. (Giuseppe
Cristaldi)
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