I percorsi
intellettuali di Vittorio Bodini e Leonardo Sciascia occupano un posto di primo
piano nella storia della cultura (non solo meridionale) del Novecento. Quello
che emerge dal loro carteggio è l’affascinante profilo di due scrittori curiosi
e poliglotti, poeti e narratori di talento e dalle letture sterminate, con una
tensione mai dismessa verso la mappatura di esperienze poetiche e letterarie
che dalla provincia del Sud approdano in Europa e arrivano fino al mondo
arabo-ispanico. Forse le pagine più rivelatrici dell’epistolario sono proprio
quelle incentrate sulla attività di traduzione e promozione editoriale; in
particolare sui progetti portati a compimento e su altri mai realizzati, come
un’antologia della poesia spagnola contemporanea o una collana dedicata alle
scritture antiche e moderne del Mediterraneo. Intanto Sciascia e Bodini
perfezionavano o completavano il rispettivo apprendistato letterario con la
pubblicazione di opere fondamentali quali Le parrocchie di Regalpetra (1956),
Dopo la luna (1956) e la traduzione del Chisciotte di Cervantes (1957).
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