lunedì 29 settembre 2014

Il canzoniere della morte di Salvatore Toma (Einaudi)



Apre il volume la raccolta Canzoniere della morte, la piú lirico-drammatica, dove il tema della morte, che accompagna il poeta per l'intera vita, e si insinua sottilmente in tutte le sue «selvagge e surreali fantasie», diventa qualcosa di squisitamente interiore: la voce piú profonda dell'io. Segue Bestiario salentino del XX secolo nei cui versi Toma oppone al vivere quotidiano una nuova naturalezza recuperata nel contatto con gli animali del bosco: dagli uccelli, ai felini, ai cani, animali questi ultimi di cui il poeta amava circondarsi e che dalla realtà spesso entravano nel suo stato di sogno. A un surreale onirico è dedicata anche la terza sezione, significativamente intitolata I sogni della sera: qui il sogno e l'immaginario, complice a volte l'alcol, si sostituiscono alla realtà sino a trasformarla in favola personale. "L'incomparabile familiarità con la morte di questo artista suicida, -dice Maria Corti nell'introduzione al volume, -il senso di un'assidua presenza misteriosa ci fanno sentire con forza e con sorpresa l'originalità di questa poesia nel contesto tradizionale e in quello dei nostri giorni. Inoltre siamo di fronte a una poesia sconosciuta, che si vuole finalmente rendere nota ai lettori".

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