Apre il volume la
raccolta Canzoniere della morte, la piú lirico-drammatica, dove il tema della
morte, che accompagna il poeta per l'intera vita, e si insinua sottilmente in
tutte le sue «selvagge e surreali fantasie», diventa qualcosa di squisitamente
interiore: la voce piú profonda dell'io. Segue Bestiario salentino del XX
secolo nei cui versi Toma oppone al vivere quotidiano una nuova naturalezza
recuperata nel contatto con gli animali del bosco: dagli uccelli, ai felini, ai
cani, animali questi ultimi di cui il poeta amava circondarsi e che dalla
realtà spesso entravano nel suo stato di sogno. A un surreale onirico è
dedicata anche la terza sezione, significativamente intitolata I sogni della
sera: qui il sogno e l'immaginario, complice a volte l'alcol, si sostituiscono
alla realtà sino a trasformarla in favola personale. "L'incomparabile
familiarità con la morte di questo artista suicida, -dice Maria Corti
nell'introduzione al volume, -il senso di un'assidua presenza misteriosa ci
fanno sentire con forza e con sorpresa l'originalità di questa poesia nel contesto
tradizionale e in quello dei nostri giorni. Inoltre siamo di fronte a una
poesia sconosciuta, che si vuole finalmente rendere nota ai lettori".
Nessun commento:
Posta un commento