L’Avana non è una città
come tutte le altre. Prima di tutto è l’unica metropoli capitale di uno stato
comunista, ancora esistente al globo (eccettuata Pyongyang, meta di davvero
poco interesse turistico), ma non solo: la cultura della città è frutto di
varie stratificazioni culturali dovute alle varie influenze, colonizzazioni e
migrazioni che hanno interessato l’isola di Cuba dal ‘500 a oggi. Non per
niente il 28 ottobre 1492 la costa orientale di Cuba vedeva avvicinarsi la
caravella di Cristoforo Colombo. Questi sbarcò, e annotò sul suo diario: «La
più bella terra che occhio umano abbia mai visto».
Questo libro di Lorenzo
Pini (già autore di A Lisbona con
Antonio Tabucchi per Giulio Perrone editore e per le nostre edizioni di
Lisbona Ritratto di una città), è dedicato a tutti coloro che programmano,
sognano o hanno già fatto un viaggio all’Avana.
Con l’aiuto delle opere
delle grandi penne della città − a partire dai versi dell’ “Apostolo” José
Martí, fino alle ambientazioni noir, invise ai castristi, di Pedro Juan Gutierrez
(Trilogia sporca dell’Avana; Il re dell’Avana) oppure i generosi ritratti di
Padura Fuentes − Pini ci conduce alla scoperta della storia culturale della
capitale cubana con i suoi simboli, le sue tradizioni e le sue mille
contraddizioni.
Come molti sapranno,
infatti, qualsiasi semplice guida turistica è insufficiente per capire i
sottotesti della capitale cubana. Negli anni Novanta, Cuba visse il
contraccolpo della caduta del blocco sovietico: vennero a mancare i sussidi
diretti e il posto privilegiato per le esportazioni, dato il perdurante embargo
dei vicinissimi Stati Uniti. Quello chiamato dal regime “periodo especial” non
fu altro che una crisi tremenda degli assetti che fino a quel momento avevano
contraddistinto l’economia della nazione. Una relativa apertura al turismo fu
la più naturale risposta: l’Avana in particolare ne giovò parecchio. Eppure da
allora Cuba funziona a “doppio binario”: l’alterità del turista capitalista,
spesso visto dalla popolazione come “un dollaro con le gambe”, permette infatti
all’avanero di sbarcare il lunario.
Le “case particolari”,
cioè abitazioni “private”, in cui è possibile essere ospitati in alternativa
dei grossi e obsoleti alberghi statali, sono il primo esempio: questi alloggi
hanno delle regole proprie come la T azzurra stampata sulla facciata a renderle
riconoscibili. Addentrarsi poi nei meccanismi della doppia circolazione di
moneta (anche se sembra che siano gli ultimi anni), non è per nulla semplice
per il turista che non si sia documentato adeguatamente.
Oppure, per fare altri
esempi, servono senz’altro delle premesse per capire il tragitto degli autobus
o come dare il giusto peso ai jinteros, i “procuratori” di affari e “visite
indimenticabili” che a ogni angolo attendono il turista.
Nonostante questo libro
sia stato scritto "ad usum turisti", l’autore è certamente riuscito a penetrare l’anima
dell’Avana, a coglierne le dinamiche e i simboli per riportarli in una sintesi
poetica che è piacevole da leggere e rileggere. Per esempio, spiega il concetto
di sincretismo portato avanti dalla Santeria, in cui gli dei yoruba (Cuba è
anche la patria di schiavi africani della costa orientale), gli Orichas, si
sovrappongono ai nostri santi, importati lì dagli spagnoli in fase coloniale.
Conoscere la spiritualità cubana vuol dire poter apprezzare (o almeno non
spaventarsi) se si vede sgozzare un capretto votivo all’angolo di una strada… Ma
non mancano affascinanti paragrafi dedicati a riconoscere i migliori sigari o
ancora meglio il ron più buono. Nel suo peregrinare scova perfino, tra le
strette vie e la vegetazione, il locale senza insegna La Madriguera in cui si
propone, di solito, musica rock. “Un’eccezione all’Avana, ma chi conosce Carlos
Varela, sperimentatore che si è spinto ben oltre i canoni della musica tradizionale,
sa che Cuba non è solo salsa.” Dunque Pini svela, ma senza privarli di fascino,
tutti i punti di interesse della città, nel bene e nel male, senza reticenze e
riportandone un ritratto unico e puntuale, da cogliere al volo data la
vorticosa evoluzione delle dinamiche del paese.
Nessun commento:
Posta un commento